Caco

Come pochi altri alberi, il kaki evoca poesia, languore e un accenno di malinconica riflessività. Viene chiamata anche diosporo o loto, ha come nome scientifico Diospyros kaki e appartiene alla famiglia delle Ebenacee.

DIOSPYROS deriva da dios [dio], e da pyros [frumento], da cui frutto divino

E‘ una pianta longeva a foglie caduche a lento accrescimento ma che a piena maturità può raggiungere i 15 metri di altezza.Il suo habitat prevede temperature miti, con inverni non troppo rigidi ed estati soleggiate, anche se resiste a temperature al di sotto dello 0.

Il tronco è dritto e con corteccia grigio-scura solcata da numerose fessure irregolari.

Le foglie di forma ellittica sono grandi, di colore verde scuro, lucente sulla pagina superiore, più chiare nella pagina inferiore, coriacee con i margini lisci.

La fioritura (che avviene nel mese di maggio) è una delle più complesse fra le fioriture delle specie degli alberi da frutto. Infatti abbiamo varietà con fiori ermafroditi, altre che portano fiori maschili e infine varietà che portano fiori femminili.Come se ciò non fosse sufficiente, non sono rari fenomeni di instabilità sessuale.

L’impollinazione viene svolta per opera degli insetti principalmente le api.

Il frutto è una bacca sferoidale con una buccia sottile di dimensioni simili a quelle di una mela, giallastra o verde quando acerba, dal colore vivissimo arancio-rossastro a maturazione. La polpa morbida e gelatinosa dal sapore molto dolce ne racchiude i semi.

E’in autunno che la pianta dà il meglio di sè imponendosi allo sguardo: le sue foglie si tingono di colori incredibili nelle sfumature del rosso, verde, giallo e arancione. Ma basta un giorno di vento per ritrovarlo completamente spoglio, e sugli eleganti rami nudi, come lanterne cinesi, ecco mostrare i bei pomi tondi e arancioni.

Le prime coltivazioni di cachi sono da far risalire alla Cina di 2000 anni fa. In Europa i cachi arrivano a fine ‘800.

Quando sono maturi i cachi sono frutti gustosissimi con polpa dolcissima, simile ad una morbida crema, quando sono ancora acerbi, invece, per l’alta quantità di tannino, conservano un sapore agre che “lega” la lingua, si dice infatti che “allappano”.

I cachi contengono un’alta quantità di zuccheri, di potassio, di beta-carotene e criptoxantina (a cui si deve il caratteristico colore arancione) vitamina C, sodio, potassio, calcio, fosforo. Molto utili all’apparato nervoso e a chi soffre di fegato.

Nell’antica cultura cinese l’albero di kaki è conosciuto come la pianta dalle sette virtù. Queste sette proprietà dei kaki sono le seguenti:

E’ molto longeva; La sua folta chioma fornisce molta ombra; Offre ospitalità agli uccelli tra i suoi rami; E’ immune da attacchi di parassiti; Le sue foglie sono decorative fino alla caduta; La sua legna è pregiata ed ottima per il fuoco; Riesce a fornire nutrimento al terreno con l’abbondante caduta delle foglie e la cascola dei frutti.

In Giappone, vi era un profondo legame religioso del Kaki con la Vita.

Il cachi nella simbolica legata ai fiori e al regno vegetale esprime l’intuizione speciale di “non credere alle apparenze”, probabilmente il significato scaturisce dalle peculiarità di questa succulenta bacca, così sgradevole quando è immatura e così zuccherosa quando ha perduto le sostanze che la rendono allappante.

E‘ stato ribattezzato come albero della pace. Questo perché alcuni esemplari riuscirono a sopravvivere miracolosamente al bomba atomica di Nagasaki, nel 1945.