Farnia

Farnia (quercus robur) – Famiglia delle Fagaceae
È la quercia più diffusa in tutta Europa, e il suo areale si estende fino al Medio Oriente, fino al Caucaso e agli Urali. In Italia è presente su quasi tutto il territorio. Un tempo formava le vaste foreste della Pianura Padana assieme al cerro e al carpino bianco. La farnia è un albero dal portamento maestoso ed elegante, di crescita lenta, raggiunge un’altezza dai 25 ai 40m.
E’ rinomata per la sua longevità, con esemplari viventi di oltre 1000 anni.
La corteccia, che in giovane età appare liscia, grigio-argentea, nelle piante adulte diviene di colore grigio-bruno, scura e profondamente fessurata.
Le foglie, lunghe dai 7 ai 14 cm, sono decidue, alterne subsessili (con picciolo molto breve), glabre e due vistose orecchiette alla base della foglia.
Monoica, porta fiori di entrambi i sessi, molto simili a quelli delle altre querce.
I frutti sono acheni, cioè ghiande. Esse sono lunghe fino a 4 cm, di forma ovale-allungata, crescono singolarmente o a gruppi di fino 4 ghiande su lunghi gambi. Maturano nell’anno in settembre-ottobre.
La farnia è coltivata per il rimboschimento e per il pregiato legname che ne costituisce il prodotto più importante. Noto come “rovere di Slavonia”, è di colore bruno chiaro, resistente, durevole, con fibre spesse. Viene impiegato per costruire mobili pregiati, parquet e botti per l’invecchiamento di liquori (Cognac), oltre che per la produzione di carbone e l’impiego diretto come combustibile
È inoltre utilizzata come pianta simbionte (cioè che vive in simbiosi) col tartufo bianco.