Ginkgo

Ginkgo (Ginkgo biloba) – Famiglia delle Ginkgoaceae
Il Ginkgo biloba è originario della Cina, del Giappone e della Corea, dove tuttora è venerato come “albero sacro”. È considerato un importante superstite di un grande gruppo di piante, oramai estinte, risalenti a oltre duecento milioni di anni fa. Darwin lo definì “fossile vivente”.
Si è diffuso in Europa e in America come pianta ornamentale. E’ un albero imponente, a lento accrescimento e molto longevo, raggiunge un’altezza di 30–40 m, chioma larga fino a 9 m, piramidale nelle giovani piante e ovale negli esemplari più vecchi.
Il tronco presenta rami sparsi da giovane, più fitti in età adulta. Ha foglie decidue, di 5–8 cm, con lungo picciolo, dalla forma tipica a ventaglio, di colore verde chiaro che in autunno assumono una colorazione giallo oro.
Il Ginkgo biloba è una specie dioica, non ha fiori ma porta delle strutture definite coni o strobili fertili, maschili e femminili, separati su piante diverse. I frutti rotondi, marrone, contengono semi ricoperti all’esterno da un involucro carnoso che quando marcisce emette un odore sgradevole.
E’ una delle piante più resistenti allo smog ed è in sostanza immune da malattie. Vive bene in tutti i tipi di terreno ed è resistente al caldo e al freddo più intenso.
E’ famoso un Ginkgo di Hiroshima sul quale, la primavera dopo la catastrofe, e la città ancora in macerie, spuntarono le gemme, fino a trasformarsi in un albero rigoglioso, ancora oggi visibile nel centro della città ricostruita.
Il Ginkgo biloba è molto studiato in campo medico perché le sue foglie contengono numerose sostanze utili per la prevenzione e la cura di patologie specifiche della circolazione sanguigna.