Melograno

La pianta di melograno, Punica granatum, è appartenente alla famiglia delle Punicaceae ed ha un comportamento sia arbustivo che arboreo.

La coltivazione del melograno è conosciuta da tempi antichissimi e si ritiene sia originaria dell’Asia sud-occidentale. I Fenici furono i primi ad apprezzare il succo di melograno e a diffondere la pianta nel Mediterraneo. E i Romani iniziarono ad importarla già nel periodo delle Guerre puniche.

Il nome scientifico è di origine romana, dal latino punicum (cartaginese), e dalla composizione della parola malum (mela) e granatum (ricco di semi).

I rami sono molto numerosi, frastagliati, sottili e talvolta spinosi agli apici.
Le foglie invece sono di dimensioni differenti, dai 2 ai 7 cm. Sono molto piccole e numerose durante il periodo vegetativo, sono ondulate e hanno forma oblunga-lanceolata. Il loro colore è variabile, dal verde intenso di inizio primavera tendono a schiarire durante l’estate, per poi ingiallire con l’approssimarsi della raccolta autunnale. A partire dal mese di novembre l’albero resta completamente spoglio di foglie, I fiori di melograno sono molto belli e appariscenti, lunghi dai 3 ai 5 cm. Hanno un calice carnoso e persistente di colore rosso. La corolla è formata dai cinque agli otto petali di colore rosso arancio, di forma arrotondata e leggermente ondulati.

il frutto si presenta come una grossa bacca globosa. Ha di solito delle dimensioni di una mela e una buccia coriacea molto dura di colore scuro, dapprima verde, poi tendente al rosso in fase di maturazione che avviene in ottobre/novembre.

Il succo di melograno è contenuto nei semi (o arilli). Questi ultimi rappresentano la parte edibile del frutto.

Il primo ad accorgersi delle proprietà “medicamentose” della melagrana è stato Ippocrate, il quale la prescriveva come antinfiammatorio, antidiarroico, antibatterico e antielmetico; le intuizioni del più famoso medico dell’antichità circa le proprietà curative del frutto, hanno trovato conferma, molti secoli dopo, nella ricerca medica.

Alla melagrana sono oggi attribuite, col beneplacito della medicina ufficiale, proprietà antidiarroiche, gastroprotettive, decongestionanti, diuretiche, astringenti, antiossidanti, antitrombiche e vasoprotettrici. Contiene vitamine (A, B, E, C, K), sali minerali, sostanze polifenoli , fibre e zuccheri.

Dalla buccia del melograno si ricava un colorante giallo che con il mordente di ferro assume un colore blu profondo ed è usato nella produzione dei tappeti orientali. Inoltre la più antica pianta da serra europea fu un albero di melograno

A causa della melagrana Persefone figlia di Demetra, dea delle messi, cambia il suo destino: nel mito, infatti, la melagrana, a cui Persefone non riesce a resistere, la legherà in sposa ad Ade.
La disperazione di Demetra sarà tale che le lacrime inonderanno le messi e l’inverno sarà interminabile. Gli Dei dell’Olimpo scendono a consiglio e Zeus stabilirà che Persefone resti nel Regno dei Morti per tanti mesi all’anno quanti i grani di melagrana da lei mangiati. Ecco così chiarita l’alternanza delle stagioni: ogni volta che la figlia di Demetra scende nell’Ade, inizia con l’autunno la stagione fredda e buia, ma al suo ritorno, sei mesi più tardi, la felicità della Dea delle Messi è incontenibile, tutta la natura si risveglia e risorge, primavera ed estate porteranno luce, calore e nuovi frutti… fino alla maturazione della melagrana, che anticipa il ritorno ciclico di Persefone al Regno di Ade.

E’ l’albero cui tendeva la mano la pargoletta mano in pianto antico di Carducci.

Sempre il melograno è il frutto che la Madonna e il bambino tengono in mano in alcuni dipinti del Botticelli.