Roverella

Roverella (Quercus pubescens) – Famiglia delle Facaceae
E’ distribuita nel bacino del Mediterraneo ed è la specie di quercia più diffusa in Italia Si trova principalmente nelle località più assolate, nei versanti esposti a sud ad un’altitudine compresa tra il livello del mare e i 1000 m s.l. Non ha preferenze per il terreno, salvo da quelli puramente argillosi. E’ un albero a crescita lenta, resistente all’aridità ed è capace di adattarsi anche a climi relativamente freddi.
Di rado arriva a raggiungere i 20-25 m di altezza. Ha un aspetto tozzo, con chioma ampia, rada e irregolare. Presenta un fusto corto, ramificato a breve altezza in grosse branche, e spesso contorto.
La rusticità e plasticità di questa pianta, grazie soprattutto all’enorme vitalità della ceppaia, ha permesso alla roverella, attraverso i secoli, di resistere agli interventi distruttivi dell’uomo.
È facilmente riconoscibile d’inverno in quanto mantiene le foglie secche attaccate ai rami, le foglie o le gemme sono ricoperte da una fine peluria che si può facilmente apprezzare.
Il frutto, ghianda, è un achenio di forma ovoidale, con striature scure allo stato fresco, portato da un peduncolo molto spesso e peloso.
Le ghiande sono dolci e venivano utilizzate non solo per l’alimentazione dei maiali ma anche, nei periodi di carestia, per fare una specie di pane o piadina di ghianda.
Nell’Appennino umbro-marchigiano e in Toscana i querceti misti di roverella sono fonte del pregiato tartufo.
Il legno è meno apprezzato di quello della rovere per le fibre meno diritte. E’ usato comunque in edilizia, nei cantieri navali, per le traversine ferroviarie e come legno d’ardere, per l’ottimo valore calorifico e la sua lenta combustione.